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Juve – Verona 1-0. Fino alla fine. 

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La fortuna ha presentato il conto. 

Così, fino a un secondo dallo scadere del tempo di recupero, avevo immaginato di iniziare questo post. 

Già perché chiudere in pareggio una partita dominata (alla fine saranno 30 i tiri verso la porta avversaria) sarebbe stata davvero quasi solo questione di sfortuna. 

Due gol annullati per piccolezze a Moise “Calimero” Kean, tiri deviati di un filo a Chiesa e, su tutto, un arbitraggio davvero inaccettabile (l’arbitro non vede due calci d’angolo, un rigore netto su Chiesa, e svariati falli). 

Eppure tutto questo, stasera, non è bastato a fermarci. Un primo tempo a singhizzo ma in cui siamo stati superiori. Un secondo tempo dominato per intero. È vero che forse il Verona è la squadra più debole della serie A ma quando vedi persino Miretti buttarsi nel traffico a prendere e giocare palloni allora è chiaro che l’atteggiamento è quello giusto. 

Ecco perché e come arriva un gol vittoria all’ultimo secondo come quello di oggi di Cambiaso. Arriva credendoci: fino alla fine.

Speriamo che continui a esserlo. Confidiamo di rivedere il dinamismo di gente come Cambiaso (meglio di Kostic), nella nuova vocazione in fascia di McKennie (ha corso e crossato come poche volte), nella voglia dei subentranti e nella solidità di una difesa marchiata a fuoco dal carattere di Gatti. 

Siamo primi. Almeno per qualche ora. Anche questo ci aiuterà crescere. 

Peggiori 

Vlahovic: molle e posizionato sempre qualche metro di distanza da dove arriva la palla. Non usa il fisico, né l’istinto. Almeno non oggi.

Rabiot: oggi in vacanza. Qualche giocata decente non può bastare per quello che dovrebbe essere la nostra luce. 

Migliori:

Kean: oggi in palla come poche altre volte. Se non ci fossero regole del cazzo almeno uno dei suoi due gol (moralmente buoni) avrebbe deciso il match. 

Gatti: è quello che ci crede più di tutti, per tutti i 96 minuti. Difende e lotta a tutto campo, sale al limite di quanto gli concederebbe il mister, tira in porta senza fare complimenti. Non è un caso che il cross che poi porta al gol di Cambiaso arrivi da lui.

Miretti: improvvisamente emerge tecnica e personalità. Recuperi, bei passaggi, tiri. Nulla di decisivo, per carità, ma oggi lo si poteva confondere con un bel giocatore.

E INEVITABILMENTE …

Cambiaso: segna all’ultimo secondo dopo essere subentrato ancora una volta mostrando tecnica e fiato da vendere. 


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