Vedere i nostri che attaccano la palla nella metà campo avversaria, esaltarsi perché lo fanno anche al 90′ quando siamo due gol sopra, respirare il significato della parola Derby ad ogni azione o contrasto. È l’emblema della Juve che vorremmo sempre, la Juve di stasera. Vinciamo 4-2, rimontando due svantaggi. Segnano Cuadrado, Danilo, Bremer e Rabiot. Due difensori e due centrocampisti, segnale di quanto la squadra oggi abbia voluto questo risultato con ogni grammo di volontà e ogni uomo. Abbiamo messo da parte paura e pigrizia senza farci influenzare dagli errori ma reagendo agli stessi.

Certo, quando ad un certo punto della partita entrano Pogbà (FINALMENTE) e Chiesa è impossibile che chi sta dall’altra parte non senta un minimo di stretta al culo. Sarebbe normale vederlo succedere sempre. Siamo la Juve, dovemmo far paura prima nella testa degli avversari e poi sul campo. La cosa strana è non averlo visto capitare prima.
Intanto limitiamoci a dire: bentornato Paul. Bentornato Orgoglio Gobbo.
Domenica c’è la Roma, squadra che ci precede di 9 punti e che sarebbe determinante battere per portarsi vicino alle posizioni d’accesso alle coppe europee (la Conference non vorrei nemmeno considerarla). Speriamo che tutti ricordino lo spirito di questo Derby che in un modo roboante è già passato alla storia.
Migliori
Fagioli: probabilmente il migliore in campo. È ovunque, non perde palloni, sempre pulito, distribuisce palle al mondo, recupera e raddoppia ogni volta che serve. Il ragazzo cresce ad ogni partita.
Danilo: non si può dire che sia un fuoriclasse a livello tecnico ma quando c’è da combattere e suonare la carica lui c’è. Segna il 2-2 sul finire del primo tempo mandandoci nello spogliatoio con la consapevolezza che la si sarebbe portata a casa: capitano!
Bocciati
Vlahovic: non è tanto demerito suo quanto delle opportunità che la squadra NON è in grado di creargli ma quando un attaccante non segna non può prendere la sufficienza. Aggiungiamo che nel caso del primo gol del Toro tiene in gioco Karamoh addormentandosi nell’area piccola.