Non c’è storia oggi. Dopo la partita parecchio in ombra di giovedì scende in campo una Juve nuova, non solo per la maglia (anticipo della prossima stagione). Un 2-0 netto che sarebbe potuto (forse dovuto) essere anche più largo. Giochiamo praticamente solo noi contro una Cremonese troppo rinunciataria.
Ci sarebbe da gioire: per la prestazione di tutti, per la voglia, la gamba, per alcune giocate che non si vedevano da tempo in fase offensiva. Per gli scatti di Chiesa, per la difesa solidissima, per Danilo che si sgancia aggiungendo spinta e occasioni, per Paredes che torna a illuminare, per Di Maria che sembra più lucido rispetto alle ultime prestazioni.
Invece si gioisce poco. Perché al 22′ Pogbà, partito a sorpresa titolare, dopo aver mostrato quanto cambierebbe il volto di questa squadra avendo lui a regime, si accascia a terra. Mani sul volto. È infortunio. Di nuovo. È quasi incredibile considerando le ricadute che ne avevano già ritardato il recupero. Esce piangendo dal campo e una parte di noi con lui. Non ci voleva. Non con le partite di questo mese alle porte, quelle che potrebbero cambiare sensibilmente il senso dell’intera stagione.
Chiuso il primo tempo in totale controllo nel secondo è evidente che occorra mettere un punto alla partita. Lo facciamo con un’incursione di Chiesa che semina il panico sulla sinistra, scarico del pallone al limite dell’area per l’ex Fagioli, tiro sul primo palo: GOL. 1-0.
Al contrario del solito non smettiamo di spingere. Sprechiamo molto ma senza demoralizzarci. Al 79′ pallone alto in area spizzato da Milik, Bremer salta da fermo come un cestista nato. Gol: 2-0. Partita chiusa.
Vittoria importante quella di oggi, 3 punti che in ottica Champions ci permettono di guadagnare terreno su Lazio, Milan, Roma e Atalanta. Siamo a +8 dall’attuale quinto posto. Vedremo quanto le sentenze che aspettiamo a fine mese saranno capaci di togliere senso alle gioie dei tifosi.
Vittoria importante anche per aver rivisto quello spirito che sarà necessario mettere in campo nel ritorno contro il Siviglia. Staremo a vedere sperando in un 11 titolare meno folle di quello dell’andata. Di sicuro, purtroppo, non ci sarà il Polpo. Forza Paul.

Promossi:
Fagioli: sempre ordinato e intelligente si piazza sulla zolla di Del Piero ma per fare un gol alla Fagioli. Grande prima stagione di questo ragazzo.
Paredes: con lui in campo arrivano quei palloni verticali illuminanti e golosissimi per ogni attaccante. Sembrava ormai perso invece…
Danilo: a sinistra è anche più forte che a destra. Guardandolo capisci quanto perdiamo quando quella posizione è occupata da Alex Sandro, sia in fase difensiva che offensiva.
Bocciati:
Vlahovic: in una partita in cui brillano tutti è l’unico a non farsi notare, che per un attaccante non è mai una bella cosa. Spesso non riesce a proteggere il pallone come un attaccante con il suo fisico dovrebbe saper fare. Di inquadrare la porta poi non se ne parla.