5 Champions League, 6 campionati, 4 Mondiali per club, 3 Supercoppe europee, 2 Copa del Rey e 5 Supercoppe spagnole. Non sono i trofei di una squadra, sono quelli di un solo giocatore. Marcelo Vieira da Silva Júnior… o semplicemente Marcelo che 16 anni al Real ha messo in fila 546 presenze e 25 trofei.
Non serve presentarlo oltre. Tutti abbiamo negli occhi le sue galoppate sulla fascia e quel modo di accentrarsi spaccando il campo. Tutti abbiamo negli occhi gli assist a CR7 o a Benzemà. Un portento.
Oggi quel portento ha 34 anni e, dopo una stagione in panca al Real, si è accasato in Grecia, all’Olympiacos. Contratto di un solo anno dopo che più volte era stato accostato a squadre italiane di seconda o terza fascia.
So che la carta d’identità avrebbe suggerito altro ma è possibile che un giocatore del genere non potesse essere valutato per il nostro organico? Noi che sulla fascia sinistra in attesa di Chiesa (chissà quanto lunga ancora) siamo tristi come ad un funerale, quello del calcio.
Uno come lui avrebbe portato sprazzi di gioco, assist, risalite e sopratutto mentalità e voglia di osare rompendo, come faceva Dani Alves a suo tempo, gli schemi catenacciari e le consegne del mister.
Sarebbe stata la svolta per il gioco della nostra squadra? No. Ma meglio che vedere Alex Sandro e De Sciglio da quella parte. Meglio che niente. E invece ci tocca dire… καλή τύχη Marcelo.