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Napoli-Juve: DISASTRO

napoli juve 5-1
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Gli azzurri sono i migliori del campionato. Forse tra le squadre più forti d’Europa. Lo sapevamo prima che iniziasse la partita. Ne siamo ancora più paurosamente consapevoli 90 minuti dopo. Ci si sperava però. Quantomeno di giocarsela. Sarebbe stato doveroso non fare brutta figura, almeno.

Alla fine NON ce la siamo giocata (quasi) per niente e nemmeno abbiamo evitato la debacle. Storica. 5-1, testa bassa: Disastro.

Guardando quanto corre il Napoli, dopo 5 minuti di gioco dico ai miei amici: “ragazzi, non sono i nostri ritmi questi qui”. Il Napoli va a mille, noi con la solita “halma”. Così l’1-0 di Osimhen, arrivato all’undicesimo, non sorprende come non sorprende pure che ai nostri manchi la forza di reagire. Gli avversari sentono l’odore del sangue e si esaltano. Così arriva pure il 2-0, con Kvara che sembra aver ripreso la condizione.

A quel punto l’unica è sperare in una magia o un colpo di fortuna di quelli che ci hanno permesso di conquistare gli ultimi 6 punti in campionato dopo la sosta. E la fortuna arriva al 42′ vestita con la classe Di Maria (giocatore davvero di un altro livello). Archiviamo il primo tempo ed essere un gol sotto ci sembra già un buon risultato. Nella ripresa c’è fiducia, bene per 5 o 10 minuti poi si spalancano le porte dell’inferno. Un inferno chiamato Napoli.

Complice anche un’insensata scelta arbitrale che vieta la sostituzione a Locatelli infortunato arriva il 3-1, poi ci mette il suo Bremer e sono 4. Due minuti dopo segna pure Elmas e la sensazione è che possano arrivarne altri. Lo squalo azzurro non vuole metterla sulla rissa e dopo la cinquina risparmia i brandelli che restano di noi.

All’ottantesimo partono gli olè del pubblico ad ogni palla toccata dai nostri avversari. Il suono dell’umiliazione. Quando l’arbitro fischia la fine parte in filo diffusione Funiculì Funiculà a rendere “grottesca” l’uscita dei nostri dal campo.

PEGGIORI

Bremer. Per usare le parole del mio amico Filippo: “Figa ma Bremer..”. Resta un buon giocatore ma questa non è stata certo la sua partita. Nelle occasioni cruciali canna alla grande.

Rabiot. Non peggio di altri ma per uno che ha appena sparato alto sulle cifre dell’eventuale rinnovo di contratto direi che è stata una partita non all’altezza. Soffre i ritmi del centrocampo del Napoli. Poco incisivo in entrambe le fasi di gioco.

Alex Sandro. Continuo a non capire perché un ex giocatore debba giocare titolare da noi e se davvero non ci siano terzini sinistri migliori in giro, fosse anche solo nella primavera.

MIGLIORI

Quando perdi 5-1 anche chi gioca in modo decente non può essere promosso.

Bonus track: allegri

La difesa a 3, oggi è stata un totale fallimento, tutti e tre su ogni gol sono nella posizione sbagliata al momento sbagliato e lasciano soli uomini devastanti come Kvara e Oshimen come gli ultimi dei polli. Ma cosa hanno preparato in settimana?
Togliere anzitempo Milik per mettere dentro un insulto al calcio come Kean è follia.
Far giocare Chiesa terzino destro e Mckennie in fascia è un’altra roba autolesionista da studiare. Perché credere ancora in Miretti più che in Fagioli?
A fine partita puoi anche parlare di energie che sono mancate ma almeno non farsi lo sgambetto da soli, caro mister, oggi avrebbe aiutato.

Chiudo “rubando” le parole di Marcello che molto meglio di me riassume il concetto.


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2 commenti su “Napoli-Juve: DISASTRO”

  1. Otto vittorie CONSECUTIVE non avevano certamente esaltato il buon calcio della squadra.
    Non a caso è arrivata la “manita”, sì contro la più forte delle nostre, ma con una delle migliori prestazioni escludendo quei tre davanti al portiere.
    Almeno si muovevano un poco, a vuoto ma si muovevano.
    Se il Napoli non crolla nell’ultima parte del campionato (come avviene da svariati anni ormai), NON C’È NÉ PER NESSUNO! 👋🏻 Allegri eh!

  2. le ultime del 2022 non erano state male a livello di gioco. Penso alla partita contro la Lazio ad esempio. Le prime due del 2023 erano già un campanello d’allarme che ieri si è concretizzato. È brutto dover ascoltare un mister dire “non c’erano le energie” come se non ci fosse stata una pausa per prepararsi o recuperarle, come se non dipendesse dai suoi preparatori atletici. Per dirne una tra tante: vedere come Kvara e Oshimen aggredivano i nostri difensori e di contro come Milik o Di Maria non avevano la forza di farlo (anche solo per dimostrare di non essere da meno) è stato davvero scoraggiante.

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