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Juve-Milan 0-1. Piove sul bagnato.

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Con la partita di oggi anche le ultime esigue speranze di salvare qualcosa di questa stagione sono volate via. Non che ci fossero grandi aspettative ma il calcio ci ha insegnato che “qualcosa può sempre succedere”. Per la Juve 2022-23 può succedere solo quello che ti immagini: qualcosa di deludente.

Con un Milan che non prova a vincerla per più di un paio dei 90 minuti totali arriva un’altra sconfitta, la decima ina campionato: 0-1. Ripiombiamo nelle atmosfere pre-Contiane nonostante un allenatore che si ostina a dire che quest’anno siamo migliorati rispetto al precedente. Ripiombiamo nel vecchio buio seppure con una nuova maglia addosso. Come ad anticipare che il futuro non sarà tanto meglio di questo presente.

A questo punto è chiaro perché, anche oggi come nella scorsa giornata, non avrebbe senso perdere tempo a raccontare la cronaca del match, a dire che sopratutto nel primo tempo l’abbiamo giocata meglio del Milan, che in fondo ci si è messa anche un po’ di sfortuna. La verità è che si può giocare bene o male, con grinta o leggerezza, con o senza motivazione ma quando mancano così tanto la qualità tecnica e l’idea tattica nel complesso non può succedere nulla di positivo.

Perdiamo, con una difesa che sbaglia poco ma quando sbaglia viene puntualmente punita, un centrocampo senza grandi idee o individualità, con un attacco mai irresistibile. È la partita di oggi, forse la sintesi della stagione.

Allegri a fine partita dice: “in questa stagione non è tutto da buttare”.
Ci crede solo lui ormai.

Bocciati:
Gatti – un solo errore ma sanguinoso. Su un cross puoi perderti uno dei più forti colpitori di testa del campionato.
Di Maria – lo stato di forma è pessimo. Non dovrebbe nemmeno giocare e si vede.
Chiesa – nel primo tempo ci prova poi, spompato, scompare. In generale troppi, troppi errori.
Locatelli – anche lui nel primo tempo qualcosa fa, per lo più riconquista tanti palloni ma un centrocampista da Juve può e deve fare molto di più.
Kostic – impreciso e monotematico
Milik e Paredes – entrano al 63′ ma è come se non fossero mai entrati. Il polacco fa quasi rimpiangere Kean, ed è dire tutto.

Promossi:
Non scherziamo…

Aspettiamo l’ultimo supplizio, poi speriamo che i processi definiscano una volta per tutte ciò che deve essere e poi, finalmente, si potrà iniziare a costruire un domani migliore. Non vediamo l’ora.



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