Juventus-Benfica. Sconfitta meritata. A fine partita la squadra come di consueto va sotto la curva a raccogliere ciò che merita. In questo caso: fischi!!!
Due giocatori: Di Maria e Paredes, facendo finta di nulla, lasciano il campo (si vedono in alto a destra nella foto) dimostrando quanto, la classe e la superiorità tecnica, non bastino a fare un leader. Dimostrando di sentirsi scagionati rispetto al momento della squadra (e forse singolarmente in parte lo sono) e di non pensare minimamente che il loro ruolo, oggi, dovrebbe essere quello di trascinatori.
In quegli stessi istanti, come si vede nel video qui sopra, c’è un giocatore, Danilo, non meno titolato ed esperto di loro che va a posizionarsi al centro del gruppo dei compagni e si muove con passo deciso e a testa alta verso la curva delusa e inferocita.
Danilo, in una serata penosa, non ha giocato male (nemmeno ha brillato ovviamente). Anche lui potrebbe fingere di essersi attardato a salutare gli avversari o ad allacciarsi una scarpa per evitare la pioggia di fischi. Invece no.
Il brasiliano sa quello che nel calcio non è così complicato da capire. Che ai compagni e soprattutto ai più giovani come Miretti, Fagioli o Vlahovic serve un esempio virtuoso per non perdersi (infatti nel video si vede che McKennie vedendo con la coda dell’occhio i due Argentini che vanno via si sente giustificato a seguirli per cui dopo pochi secondi se la dà a gambe).
Danilo sa che ai tifosi serve qualcuno che dica: “perdonateci per non esserci impegnati abbastanza, abbiate fiducia, tornate a sostenerci”.
Danilo sa che questo momento lo si supera solo come squadra, che ci si rialza rimanendo uniti e facendosi tutti un esame di coscienza, anche chi crede di non aver nulla da dimostrare.
Ecco perché Danilo dovrebbe essere il nostro capitano. Ecco perché lo è già a prescindere dalla fascia al braccio.